Ambiente
Frutti di Mare: i rischi, i consigli
I Frutti di mare possono essere responsabili di malattie di origine batterica o virale. Il consumo di molluschi può effettivamente causare intossicazione da biotossine algali, sopratutto per chi li mangia crudi.
Negli Stati Uniti 10% di tutte le tossinfezioni alimentari è causato dall’assunzione di molluschi non sani.
E a causa dei mitili si sono sviluppate epidemie e focolai di colera in diverse parti del mondo.
I molluschi possono trasmettere l’epatite del tipo A o la PSP, Paralytic Shellfish Poisoning,
La biotossina saxitossina contenuta nei molluschi blocca gli impulsi nervosi con paralisi e in alcuni casi morte per asfissia.
Quindi per evitare inconvenienti (anche mortali!), è consigliabile sempre l’acquisto da un negoziante di fiducia e il consumo di molluschi previa cottura!
I frutti di mare devono essere acquistati nelle pescherie, supermercati punti vendita regolarmente registrati dall’autorità competente, sottoposti ai controlli sanitari venduti in apposite confezioni in retine di nylon o cassette di legno, oppure sfusi, prelevati in grandi quantità e MAI tenuti immersi in acqua.
La confezione deve presentare il marchio di identificazione con il numero del centro di spedizione, la specie, la data di confezionamento e di scadenza.
Devono essere conservati a temperature che impediscano lo sviluppo di microorganismi, tramite impianti di refrigerazione.
Devono essere veduti vivi, in conchiglie ben chiuse, e opporre grande resistenza al taglio dei muscoli. Il corpo deve essere aderente alle conchiglie, con colori lucenti e deve contrarsi appena aperto, con un liquido limpido e di odore fresco e tipico della specie.
I frutti di mare devono venire conservati pochi giorni dopo l’acquisto, in frigorifero, mantenuti chiusi, dentro le confezioni originali o in un panno stretto per evitare l’apertura della conchiglia.
Vi ricordiamo ancora di cuocere sempre i frutti di mare e di evitare succo di limone o aceto, che non hanno alcun effetto antimicrobico.
