Mitologia & Storia
La leggenda dei pesci muti
La leggenda dei pesci muti spiega il perché queste creature non emettono suoni.
La leggenda dei pesci muti comincia molti anni fa, quando nacque la Terra e tutto era ancora in silenzio.
Gli animali originariamente non emettevano versi, le acque scorrevano e i venti soffiavano senza fare rumore. Neanche l’uomo era in grado di parlare.
Tutto cambiò quando un giorno, il dio del canto, cominciò a suonare la sua arpa. Appena toccò le corde, tutte le creature sulla Terra si misero ad ascoltare incuriosite. Anche il vento, l’acqua e gli alberi erano sorpresi di sentire dei suoni.
Il dio del cielo, ordinò a tutte le creature presenti, di scegliere il linguaggio che preferivano per poter comunicare.
Così tutti, a turno, si misero ad ascoltare il dio del canto e insieme capirono quale modo di comunicare fosse il più adatto per loro.
Decisero se preferivano sibilare come fecero i serpenti o di ronzare come scelsero le mosche, di abbaiare come decisero i cani o di ruggire come fecero le tigri.
L’uomo invece, imparò tutti i suoni prodotti dall’arpa del dio e cominciò a cantare meglio degli uccelli stessi.
Da quel momento, tutte le creature sulla Terra e nel cielo avevano scelto il loro linguaggio.
I pesci, invece, furono i più sfortunati. Si accorsero che qualcosa di speciale stava avvenendo al di fuori del mare ma non capivano che cosa fosse.
Riuscivano a vedere che tutte le creature della Terra continuavano a aprire e chiudere la bocca ma, essendo sott’acqua, non potevano sentire nessun suono. Decisero così di imitare gli abitanti della Terra.
Questo è il motivo per cui, i pesci, aprono e chiudono la bocca in continuazione come se volessero parlare senza però emettere nessun suono.
