Mitologia & Storia
La leggenda toscana del ponte del diavolo
La leggenda toscana del ponte del diavolo racconta la storia di un povero muratore, del Diavolo e di un Vescovo.
La leggenda toscana del ponte del diavolo racconta che, sulle rive opposte del fiume Serchio, esistevano due borghi. In uno dei due viveva un muratore, il quale era stato incaricato di costruire un ponte che collegasse i paesi.
L’uomo si mise subito all’opera ma ben presto si rese conto che il lavoro procedeva lentamente e che non sarebbe riuscito a rispettare i tempi di consegna previsti. Essendo il muratore un uomo molto ligio al dovere non cadde nello sconforto e si mise a lavorare giorno e notte. Il tempo passava in fretta ma il lavoro procedeva a rilento.
Una notte, l’uomo se ne stava seduto sulla sponda del fiume. Pensava alla vergogna che avrebbe provato non finendo il ponte per tempo, quando all’improvviso arrivò il Diavolo vestito da uomo d’affari.
Lucifero andò dal muratore e gli disse che avrebbe potuto finire il lavoro al suo posto in una sola notte. In cambio avrebbe solo dovuto consegnargli l’anima del primo essere che avesse attraversato il ponte. Il muratore, disperato, accettò la proposta.
Il giorno dopo i due paesi si svegliarono con un bellissimo ponte, erano tutti increduli e piacevolmente sorpresi di vedere l’opera già finita. Andarono a complimentarsi con il muratore il quale si raccomandò di non passare il ponte prima di notte.
L’uomo preoccupato si diresse dal Vescovo di Lucca per raccontare la sua storia e chiedere aiuto.
Il Vescovo disse al muratore di stare tranquillo, bastava che a passare per primo fosse un maiale. Arrivato nel borgo l’uomo fece quanto consigliato.
Il Diavolo si arrabbiò molto per la beffa subita, si gettò nelle acque del fiume e non fece mai più ritorno da quelle parti.
