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La leggenda di Sant’Eugenio, leggenda dell’isolotto di Bergeggi.
La leggenda di Sant’Eugenio e dell’isola di Bergeggi
La leggenda di Sant’Eugenio racconta la storia dell’isola di Bergeggi. E’ una leggenda molto popolare tra gli abitanti di Noli.
Secondo questa leggenda, l’isola di Bergeggi, sarebbe comparsa di fronte alla costa ligure per trasportare i santi vescovi Eugenio e Vendemiale.
I due erano stati imprigionati dai vandali ed erano in attesa della loro fine.
Il giorno prima dell’esecuzione, un angelo ordinò ai due di fuggire e di recarsi sullo scoglio davanti all’isola di Gerba, dove Dio avrebbe mostrato loro il suo volere.
I due santi vescovi, sotto la guida dall’angelo, si recarono sull’isola che cominciò a muoversi e attraversando il Mediterraneo giunse di fronte alle coste savonesi.
Un sentiero, visibile ancora oggi, indicò ai due santi come raggiungere la barchetta con la quale erano approdati sull’isola e grazie alla quale, volendo, avrebbero potuto abbandonarla.
Intanto una folla di curiosi arrivati da tutta la costa, si era recata sulla spiaggia per assistere al prodigio.
Tempo dopo, Vindemmiale decise di partire per la Corsica mentre Eugenio rimase sull’isola.
Eugenio era un uomo molto amato, tanto che, dopo la sua morte, la gente decise di costruire una piccola chiesa sull’isola di Bergeggi dove poterlo venerare e l’allora vescovo di Savona, Bernardo, fece costruire un monastero in suo onore.
Le spoglie di Sant’Eugenio furono portate a Noli e l’isolotto venne ricoperto di erbe selvatiche.
La leggenda vuole che le spoglie di Sant’Eugenio dopo alcuni anni siano tornate da sole sull’isola.
Una versione molto più recente della leggenda sostiene invece che Sant’Eugenio sia tornato sull’isola da poco portando con se i cavallucci di Capo Noli per proteggerli dallo stress dei visitatori.
Ogni anno, in occasione della ricorrenza di Sant’Eugenio, una processione di barche parte da Noli per portare le spoglie del santo sull’isola di Bergeggi.
