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Storie di fari: Cordouan, il re dei fari costruito dai Re.
Sulla costa atlantica della Francia, a sud di La Rochelle e Rochefort il grande estuario de La Gironde è il canale di comunicazione fluviale con la città di Bordeaux.
Proprio davanti alla foce dell’estuario, a circa due miglia a ovest, in mare aperto, esiste una piccola isola, l’isola di Corduan, con vari bassifondi che, fin dall’antichità è nota per la sua pericolosità tanto che gli è valsa la reputazione di “cimitero marino”.
Esistono tuttora tracce e resti di edifici sull’isola di Cordouan che dimostrano come, fin dai tempi antichi, attraverso la presenza di eremiti che accendevano fuochi per i navigatori e pregavano per le loro anime, si cercava di segnalarne la sua pericolosa presenza.
Intorno al 1360 fu costruita una torre antincendio, soprannominata “Tour aux Anglais”. Il Principe Nero (Edward Prince of Wales), capo degli eserciti inglesi che occupano la Guyenne, ordina di proteggere la bocca della Gironda. Emerge il faro primitivo: è una torre poligonale di 16 m. alto, sovrastato da una piattaforma su cui un eremita era responsabile per l’alimentazione di un fuoco di legna notturno.
Ma fu nel 1584 che Enrico III affida all’architetto Louis de Foix la ricostruzione del vecchio faro ormai caduto in rovina. L’ordine fu di costruire più di una semplice torre di fuoco ma di realizzare un’opera “reale”, costituita da una torre circolare di 3 piani costruita su un’enorme piattaforma. Guerre di religione, problemi tecnici e finanziari rallentano il lavoro ma Louis de Foix continua il suo lavoro, anche dopo la morte di Enrico III. Il suo successore Enrico IV finanzia i nuovi progetti di Louis de Foix: il faro assume l’aspetto di un tempio dedicato alla gloria dei due re e al carattere cattolico della monarchia. Cordouan diventerà l’unico faro ad avere una cappella e un lusso di ornamenti (marmo, legno, sculture …) degne di una casa reale.
Nel 1611 la costruzione del Faro dei Re è finalmente completata. Ci vorranno 25 anni di lavoro. Louis de Foix morì intorno al 1603, senza vedere il suo lavoro finito. Lascia alle sue spalle il faro più bello del mondo, alto 37 metri. e considerato all’epoca “l’ottava meraviglia del mondo”.
Nei decenni successivi, la cattiva gestione del faro, l’assenza di fuoco regolare, i ripetuti attacchi dell’oceano e la mancanza di manutenzione dell’edificio provocano comunque ulteriori naufragi.
Solo nel 1786, dopo che il faro è passato sotto la giurisdizione di Bordeaux, Joseph Teulère, architetto della città, è incaricato di occuparsi della gestione e di innalzare il faro. Si concentra sull’efficienza dell’illuminazione e innalza la torre di 20 m: Cordouan assume quindi la sua forma attuale, grandiosa e indispensabile.
Riconosciuto come monumento storico nel 1862, è ora l’unico faro in mare accessibile dai visitatori e ancora attivo.
Impresa architettonica eseguita in mare aperto, Cordouan si alza al cielo, resistendo maestosamente all’assalto delle tempeste dell’oceano l’Atlantico. Come una vera sentinella di mare, protegge e difende il suo territorio e i suoi abitanti.
Al visitatore che osa avventurarsi verso il faro, approfittando della bassa marea, Cordouan rivela i suoi mille segreti e le sue mille vite.
Al piano terra le “stanze degli ingegneri” che venivano saltuariamente ad effettuare controlli e misurazioni, e il “vestibolo”, usato dai guardiani e dalla servitù, dove anticamente c’erano anche le cucine.
Al primo piano l’”appartamento del re”, ricco di marmi e di decori.
Al secondo piano la “cappella reale” con decori rinascimentali, pilastri corinzi e pavimenti decorati in marmo.
Al terzo piano la “sala dei girondini” dove si nota il taglio netto della struttura che servì ad elevare di 20 metri l’intera struttura, mantenendo lo stile del primo architetto.
Al quarto piano la “sala dei contrappesi”, stanza che ospitava, fino al 1987, il contrappeso usato per accendere il fuoco nella lanterna. Un contrappeso guidava un filatoio, provocando una copertura rotante attorno alla lampadina, alterando così la luce e l’oscurità. Questo peso che ad ogni ciclo finiva in una sabbiera, doveva essere riportato “in carica” dai guardiani ogni tre ore. Il faro di Cordouan fu uno dei primi al mondo ad utilizzare questa tecnica, dall’orologeria, inventata nel 1780 in Svezia.
Al quinto piano la “stanza delle lampade”, anticamente usata come magazzino dei materiali e del combustibile, inizialmente una miscela di legna, pece e catrame, che nei secoli è stata sostituita da balena, poi da carbone di legna, poi da miscela di olio di balena, colza e oliva, successivamente olio minerale, poi gas petrolio e solo nel 1949 da generatori elettrici. Una vera mappa storica delle fonti di energia degli ultimi 4 secoli.
Al sesto piano la “stanza del guardiano” dove si eseguiva il lavoro di monitoraggio della lanterna, si compilavano in un apposito registro i rapporti di monitoraggio di accensione e spegnimento, i consumi e gli eventi eccezionali. Due letti con alcove permettevano di riposare e un sistema intelligente di specchi consentiva ai guardiani di controllare dal letto stesso che il fuoco stesse funzionando regolarmente.
Dopo aver scalato 311 gradini, usurati dal tempo e da secoli di passaggi, si arriva all’accesso della passerella esterna (limitata a 25 persone), da cui si domina su un panorama mozzafiato. Oltre, nella sommità del faro, la moderna lanterna (chiusa al pubblico), appesa tra cielo e mare a 67,5 metri di altezza. La lampadina da 250 watt ha una portata luminosa di quasi 40 km.
Il faro di Cordouan è stato nei secoli al centro delle innovazioni tecnologiche tanto che la maggior parte delle invenzioni, che hanno fatto la storia della segnalazione marittima, sono state testate sul faro di Cordouan, come per esempio il primo faro francese a sperimentare un sistema di lampioni parabolici combinato con un meccanismo di rotazione o la fotocamera con obiettivo rotante di Augustin Fresnel.
Il faro fu elettrificato nel 1949 e automatizzato nel 2006. Oggi, cinque generatori alimentano le batterie che servono le strutture del faro.
Informazioni e orari di apertura:
Il faro è chiuso al pubblico da mercoledì 1 novembre 2017 a venerdì 6 aprile 2018 compresi. Si riaprirà sabato 07 aprile (apertura solo nei fine settimana di aprile).
Per informazioni su orari, luoghi di partenza e regolamento visitare il sito .
Partenze con imbarcazioni da Verdon Sur Mer, da Meschers Sur Gironde e da Royan.
Tabella sugli orari cliccando qui!
Le visite sono soggette alle condizioni meteo ed ai livelli di marea.

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